Zungri, le grotte millenarie e la Città di Pietra
State programmando le vacanze estive?
Puntate ai mari del nostro meraviglioso sud?
In Calabria c'è un villaggio rupestre, di 3000 metri quadri, composto da 500 case-grotta
A una manciata di chilometri da Tropea e dalle innumerevoli meraviglie della Costa degli Dei, c’è un paese che sarebbe un vero peccato non visitare qualora si decidesse di programmare una vacanza in Calabria: Zungri.
Zungri è una città di pietra.
Questo paese deve la sua fama ad un villaggio rupestre che fa di questa località del versante tirrenico calabrese un luogo tutto da scoprire. Ormai ufficialmente ribattezzato villaggio rupestre degli Sbariati, risalirebbe orientativamente all’età bizantina. La datazione sarebbe stata resa possibile dai silos che lo compongono e che testimonierebbero, in maniera piuttosto chiara, che questi ambienti antropizzati fossero in qualche modo funzionali alla vita della comunità che si stabilì in questa area.
Il villaggio rupestre di Zungri occupa un’area di quasi 3.000 metri quadri e si sviluppa su più livelli, arrampicandosi su un costone roccioso. Sono 500, orientativamente, le case-grotta che ne fanno parte e che si affacciano sulla valle attraversata dal torrente Malopera. Un’altra zona nevralgica che, secondo quanto scoperto dagli storici che hanno studiato l’insediamento, veniva sfruttata dagli abitanti del villaggio per coltivazioni e attività molitorie.
Gli Sbariati, termine che sta a significare che erano Sbandati, giunsero in questa parte meridionale d’Italia per sfuggire alle persecuzioni di cui erano oggetto nel loro paese di origine. Chi visse qui si rivelò anche un abile ingegnere idraulico perché il sistema di canalizzazione dell’acqua era davvero efficace
A livello strutturale, questa città di pietra in Calabria ha una conformazione semplice e lineare: una scalinata scavata nella roccia attraversa tutti i livelli che compongono il villaggio, permettendo così di accedere alle varie grotte dislocate lungo il costone. Le case-grotta, invece, sono tutte diverse l’una dall’altra: alcune sono composte da un ambiente unico, altre da più vani, sia disposte su un piano unico che su due livelli.
È quello che è possibile ammirare all’interno delle grotte di Zungri, tuttavia, a fornire al visitatore maggiori informazioni circa lo stile di vita e le abitudini delle popolazioni rupestri che hanno dato vita a questo straordinario insediamento nel cuore della Calabria. Le nicchie scavate nella roccia, dentro le cavità delle grotte, fanno pensare che quegli spazi venissero sfruttati come dispense e ripostigli, oppure come giacigli.
Un sito che dà la possibilità di viaggiare a ritroso nel tempo, dunque, ma anche di scoprire in che modo l’uomo si sia evoluto grazie alle sue scoperte e innovazioni. E per chi volesse entrare ancor più nel merito della storia delle popolazioni rupestre, il Museo della civiltà rupestre e contadina di Zungri custodisce reperti e segreti che garantiscono al visitatore un’esperienza interattiva irripetibile.
Caterina Pietropaolo, che coordina anche Il Museo della Civiltà Contadina, si sta dando da fare moltissimo per dare visibilità a Zungri. «Penso che questo sito possa aiutare l’economia locale. Più gente viene, più persone ci conoscono e diffondono la bellezza delle grotte, più ci sarà lavoro sano per tutti».
Perché visitare Zungri? Perché è splendida e si contribuisce ad un'economia virtuosa.
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In Calabria c'è un villaggio rupestre, di 3000 metri quadri, composto da 500 case-grotta
A una manciata di chilometri da Tropea e dalle innumerevoli meraviglie della Costa degli Dei, c’è un paese che sarebbe un vero peccato non visitare qualora si decidesse di programmare una vacanza in Calabria: Zungri.
Zungri è una città di pietra.
Questo paese deve la sua fama ad un villaggio rupestre che fa di questa località del versante tirrenico calabrese un luogo tutto da scoprire. Ormai ufficialmente ribattezzato villaggio rupestre degli Sbariati, risalirebbe orientativamente all’età bizantina. La datazione sarebbe stata resa possibile dai silos che lo compongono e che testimonierebbero, in maniera piuttosto chiara, che questi ambienti antropizzati fossero in qualche modo funzionali alla vita della comunità che si stabilì in questa area.
Il villaggio rupestre di Zungri occupa un’area di quasi 3.000 metri quadri e si sviluppa su più livelli, arrampicandosi su un costone roccioso. Sono 500, orientativamente, le case-grotta che ne fanno parte e che si affacciano sulla valle attraversata dal torrente Malopera. Un’altra zona nevralgica che, secondo quanto scoperto dagli storici che hanno studiato l’insediamento, veniva sfruttata dagli abitanti del villaggio per coltivazioni e attività molitorie.
Gli Sbariati, termine che sta a significare che erano Sbandati, giunsero in questa parte meridionale d’Italia per sfuggire alle persecuzioni di cui erano oggetto nel loro paese di origine. Chi visse qui si rivelò anche un abile ingegnere idraulico perché il sistema di canalizzazione dell’acqua era davvero efficace
A livello strutturale, questa città di pietra in Calabria ha una conformazione semplice e lineare: una scalinata scavata nella roccia attraversa tutti i livelli che compongono il villaggio, permettendo così di accedere alle varie grotte dislocate lungo il costone. Le case-grotta, invece, sono tutte diverse l’una dall’altra: alcune sono composte da un ambiente unico, altre da più vani, sia disposte su un piano unico che su due livelli.
È quello che è possibile ammirare all’interno delle grotte di Zungri, tuttavia, a fornire al visitatore maggiori informazioni circa lo stile di vita e le abitudini delle popolazioni rupestri che hanno dato vita a questo straordinario insediamento nel cuore della Calabria. Le nicchie scavate nella roccia, dentro le cavità delle grotte, fanno pensare che quegli spazi venissero sfruttati come dispense e ripostigli, oppure come giacigli.
Un sito che dà la possibilità di viaggiare a ritroso nel tempo, dunque, ma anche di scoprire in che modo l’uomo si sia evoluto grazie alle sue scoperte e innovazioni. E per chi volesse entrare ancor più nel merito della storia delle popolazioni rupestre, il Museo della civiltà rupestre e contadina di Zungri custodisce reperti e segreti che garantiscono al visitatore un’esperienza interattiva irripetibile.
Caterina Pietropaolo, che coordina anche Il Museo della Civiltà Contadina, si sta dando da fare moltissimo per dare visibilità a Zungri. «Penso che questo sito possa aiutare l’economia locale. Più gente viene, più persone ci conoscono e diffondono la bellezza delle grotte, più ci sarà lavoro sano per tutti».
Perché visitare Zungri? Perché è splendida e si contribuisce ad un'economia virtuosa.
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