Alzheimer - Parenti, amici e conoscenti

 





 

“T’è vést la mi surèla? La puréta. La gni stà piò s’la testa?”

(Hai visto mia sorella? Poveretta. Non ci sta più con la testa)

 

L’ha detto mia mamma. Giuro.

Un giorno che ci siamo ritrovati con zii e cugini per il nostro pranzo annuale in campagna. Uno di quegli eventi che marca la nostra estate e che ci fa vedere lo scorrere del tempo solo nella crescita dei nostri rispettivi figli.

Noi, ai nostri occhi, siamo uguali.

La mamma poi vive in una dimensione “sospesa” in cui il tempo è incredibilmente elastico e va da ieri a infinito e ritorno.

Mamma quanti anni hai?

“Tanti”

Per lei tanti sono 60. Ne ha quasi 75.

Di conseguenza non si rende conto di che età abbiano le persone che le stanno vicino e che incontra.

“Mamma la zia è un po’ sorda. Non ci sente bene e ha gli apparecchi. Di testa sta benissimo. Sai ha quasi 80 anni”

AHHH

 

Così i commenti nei confronti di quelli che incontra sono piuttosto divertenti.

La malattia (stronza) le sta togliendo ogni filtro di buona educazione e di politicamente corretto, con il rischio di incappare in veri e propri incidenti diplomatici.

 

Dalla sua postazione, seduta sotto il portico di casa e con lo sguardo verso la strada, esegue il suo esercizio di sorveglianza del quartiere etichettando quelli che passano.

 

I conoscenti sono divisi in categorie:

-        SBUROUN/A: borioso… ma difficilmente traducibile     dal dialetto, qualcuno che se la tira

-        IGNURANTOUN/A: ignorantone/a, qualcuno che, a suo dire, capisce poco

-        PURET/A: poveretto/a, qualcuno un po’ sfortunato

-        BREV/A: bravo/a, una brava persona a suo insindacabile giudizio

Finché rimane lì bella seduta e commenta a voce alta, nessun problema.

Ma quando la si porta a fare una passeggiata può capitare di dover tossire rumorosamente per nascondere le sue parole, o di cambiare velocissimamente strada facendo quasi inclinare la sedia a rotelle su di una ruota sola.

Farle capire che non è opportuno non serve. Una scrollata di spalle e ricomincia.

In inverno invece è più dura. Difficile uscire e farle affrontare il freddo perché le dà fastidio. Ripieghiamo accendendo la TV. Geo & Geo è il suo programma preferito perché si parla di natura, di animali e di paesaggi.

La mamma ha un amore sconfinato per le montagne e dai suoi occhi concentrati viene da chiedersi se si stia immaginando là su quei monti.

Quando però parlano di insetti, ragni o serpenti rabbrividisce e fa espressioni di schifo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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